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OSTEOARTROSI

La sintomatologia della osteoartrosi è caratteristica. Sono rilevabili due forme diverse della malattia, una primitiva ed una secondaria; in quest'ultima è possibile individuare una causa predisponente, mentre nella prima la malattia appare senza una causa ben individuabile. Il dolore è il sintomo fondamentale delle malattia. Si tratta di una dolorabilità in genere sorda e di grado non elevato, che compare soprattutto sotto sforzo e determina una rigidità delle articolazioni interessate soprattutto per effetto della contrazione riflessa della muscolatura circostante. Al mattino il paziente si alza con una sensazione di rigidità alle articolazioni ammalate; contrariamente ad altre patologie articolari in questo caso la rigidità è però di durata assai breve, scomparendo nel giro di pochi minuti per essere sostituita dal dolore. L'esame obiettivo dell'articolazione rivela la rigidità e la limitazione nei movimenti, ma non mette di solito in evidenza segni macroscopici di infiammazione; i contorni del segmento corporeo interessato possono essere alterati per l'allargamento delle ossa sottostanti determinato dagli osteofiti. Una particolare forma della malattia è la localizzazione alle piccole articolazioni delle mani, che si manifesta con la comparsa di tumefazioni nodulari appunto in corrispondenza delle dette articolazioni. Un'altra localizzazione molto frequente è quella alla colonna vertebrale, soprattutto nella regione cervicale e in quella lombosacrale. La malattia determina modificazioni a carico dei dischi intervertebrali con conseguente erniazione del nucleo polposo; compaiono frequentemente osteofiti che assumono una caratteristica conformazione "a becco di pappagallo". Se gli osteofiti comprimono e danneggiano le radici spinali possono insorgere le caratteristiche algie. La localizzazione all'anca è anche frequente nell'anziano, e rappresenta probabilmente la forma maggiormente invalidante per la considerevole limitazione funzionale che determina. All'inizio il dolore compare soltanto durante il carico, e comporta uno zoppicamento notevole ed una impossibilità di camminare a lungo; più avanti il dolore compare anche a riposo e può disturbare seriamente il sonno notturno. L'osteoartrosi dell'anca compare di frequente come forma secondaria alla presenza di un difetto articolare congenito od acquisito, non efficacemente corretto; la prolungata applicazione di un carico distribuito in maniera non fisiologica è la causa prima delle alterazioni cartilaginee. La diagnosi della malattia è essenzialmente clinica e radiologica. La radiografia delle articolazioni interessate mette in evidenza la riduzione dell'interlinea articolare, la presenza di eburneizzazione superficiale dell'osso subcondrale, la comparsa di osteofiti e di geodi (pseudocisti), cioè cavità ossee presenti solo nelle forme più gravi di osteoartrosi.












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